lunedì 12 marzo 2012

Primavera di collane


Ci ho preso gusto! Sarà quest'aria di primavera, saranno i fiori sul balcone, sarà che ho voglia di colori, in particolare sono attratto dall'arancione, che mi mette allegria e sta bene sul mio pelo. Mi sono buttato sulle rose: di ogni dimensione e tinta, ormai non faccio che usarle per le collane. Devo dire che mi stanno venendo abbastanza bene. Ovviamente sono una diversa dall'altra, non potrebbe essere altrimenti, non sarei creativo e non userei la mia fantasia, se no. Contando poi che sono "handmade" e non fatte in fabbrica. Ho cominciato con quella beige e bianca, tempo fa, che ha riscosso grande successo. Così ho continuato su questo filone. Azzurra con pseudo margherite in ceramica in tinta: questa la indossa il mio modello preferito, il vostro gatto con la valigia, perchè sa veramente posare e devo dire che è niente male come micio, nonostante qualche piccola competizione tra noi ogni tanto. La collana è un regalo per una pesona speciale, nostra zia. Poi ne ho fatta una sul rosa: non amo questo colore, anzi forse è quello in assoluto (insieme al grigio) che non mi piace, ma in questa tonalità "scura" è molto fine, la regalo ad un'amica dell'umana che vive in Liguria e che invece ha un debole per questa tinta. Questione di gusti. Ne ho regalata una arancio e beige (una tinta insolita per questo genere di cose che però sembra rendere tutto più intrigante) ad un'altra amica dell'umana, una che è creativa quanto me. E poi una viola e blu, sempre con i fiori in ceramica, che è MIA, poi una marrone e arancio, e una lilla e bianca, molto splendente ed elegante, una verde smeraldo,una turchese e beige con un grosso cerchio e un fiore di stoffa nelle stesse tonalità. Non è finita qui, il mio cervello sempre in movimento ne ha già pensata un'altra sul nero e beige. Vedremo!

lunedì 5 marzo 2012

Il meglio è alle spalle


E' vero, latito da un po'. Non volevo confondermi con tutta quella gente che parla, parla, parla sul Festival di Sanremo: dico solo che ha confermato quest'anno di essere una farsa musicale a favore della tv e di essere l'esempio di quanto la qualità artistica sia caduta in basso, in ogni senso. E poi, non volevo scrivere di Lucio Dalla, la sua morte è stata un fulmine a ciel sereno, ma odio le santificazioni da parte dei mass media e dei social network fatte appena qualcuno se ne va per sempre. Ammetto di non avere un suo disco, di non averlo mai amato particolarmente, ma era un grande cantautore e questo basta. Quello che mi ha dato fastidio è anche il fatto che i tg hanno omesso la parola "compagno" a favore di "amico" per descrivere il suo amore: una pruriginosa idea di altri tempi, come se il fatto di non aver fatto outing o non aver ammesso qualcosa offuscasse il suo ricordo d'artista. Quello che conta è ciò che ha lasciato, musicalmente. E qui vengo allo scopo di questo post, prendendo spunto da un commento su fb del mio adorato zietto Max, di cui sono il custode di cd. Zio, che ha bazzicato per anni l'ambiente musicale, dice che Dalla da anni non faceva un disco decente. Ecco, lui e tanti altri artisti hanno lasciato il meglio alle loro spalle, hanno esaurito la vena creativa. Qui rientra un'altra piccola polemica su fb: Enrico Ruggeri ha ammesso di non vendere più come un tempo e vuole capire perchè il suo cd, di cover fatto con artisti underground, non sia piaciuto. Faccio outing: sono un fan di Enrico, per interposta persona, nel senso che la mia umana l'ha sempre amato e proprio per questo posso dire che è un altro che il meglio l'ha lasciato dietro le spalle. Inutile ripescare le grandi canzoni del passato che fanno parte dell'anima della gente, lì devono rimanere. E parlando di rivistazioni, penso che "L'isola dei Tesori", il cd dove Ruggeri rifaceva i brani scritti per altri interpreti, sia sottovalutato e uno degli ultimi suoi lavori tutti belli, dall'inizio alla fine. Da allora qualche canzone decente, una parentesi dell'orrore, il rientro in riga e tanta tv che l'ha fatto definere "quello degi Ufo". Rabbrividisco. Però sempre meglio di quelli che continuano a vivacchiare ripetendo all'infinito la stessa canzone: come fanno a distinguerle una dall'altra, lo sanno solo loro. Mi riferisco a Vasco, a Ligabue, ad Antonacci, che ha scoperto un filone che vende, esattamente come il mio adorato Renga, e vai così, tutte ballate romantiche. Per non parlare di quegli artisti che continuano a sfornare dischi inutili che non vendono e non servono a niente, da Venditti a Pino Daniele, pur di racimolare qualche spicciolo sulla loro popolarità e grazie ad un passato ingombrante. Ripeto, in troppi hanno già dato il meglio. Allora mi chiedo se non ha ragione uno come Ivano Fossati che ha deciso di mollare prima che la creatività se ne vada del tutto. Una scelta sicuramente difficile, non è facile vivere lontano dai riflettori, ma sincera e che merita grande rispetto.

lunedì 20 febbraio 2012

Martedì grasso a Venezia


Siamo in dirittura d'arrivo. Domani, martedì grasso, finisce il Carnevale, sigh sigh sigh. Ultima occasione dell'anno per vedere quello più scenografico di Italia, a Venezia, una città unica e straordinariamente affascinante in ogni stagione. Ma in questo periodo ha una marcia in più, per il suo Carnevale. Una tradizione antica, conosciuta in tutto il mondo e che porta ogni anno centinaia di turisti nella laguna per celebrare il rito divertentosi. E pensare che Napoleone l'abolì, ma dal 1979 la tradizione è stata ripresa con grande successo. Fu il Settecento, il secolo "libertino", il periodo in cui il Carnevale ebbe il suo momento di maggior splendore, quando il classico travestimento della bauta (composto da tricorno e mantello nero) era molto usato anche nella vita quotidiana e i veneziani lo sfruttavano in molteplici occasioni. Le dame indossavano invece un altro ben noto modello di maschera : la moretta. Era una maschera ovale di velluto nero e veniva utilizzata principalmente dalle nobildonne che si recavano in visita ai conventi di monache. Durante il Carnevale, i veneziani si concedevano ogni tipo di trasgressioni e bauta e moretta erano utilizzate per mantenere l'anonimato e consentire qualsiasi gioco proibito. Si racconta che anche gli ecclesiastici e le monache erano soliti indossare la bauta per coprire le proprie avventure amorose. Durante la Repubblica Serenissima, i festeggiamenti duravano quasi sei settimane, dal 26 dicembre fino a Martedì Grasso, quando si tollerava ogni forma di baldoria prima che le campane annunciassero l'inizio della Quaresima. Piazza San Marco e gli altri campi in tutta la città erano i palcoscenici ideali per organizzare festeggiamenti di ogni genere. La rappresentazione più spettacolare era il "volo dell'Angelo" adesso il "volo della Colombina": originariamente consisteva nelle acrobazie di un uomo, legato alla vita con corde, che veniva fatto scendere dalla cella del campanile di San Marco fino alla loggia di Palazzo Ducale per offrire al doge mazzetti di fiori e componimenti poetici. Volo della Colombina a parte, il Carnevale è una festa di tutti e chiunque può indossare una maschera e girare per le calli divertendosi, giocare e a trasformarsi in qualcun'altro. Alcuni passano mesi a confezionare le proprie maschere per poi sbalordire il pubblico, altri le comprano direttamente nei tanti negozi e bancarelle sparse per tutta Venezia.
in collaborazione con www.latitudinex.it

venerdì 17 febbraio 2012

Tanti auguri a noi, esseri superiori


Tanti, ma tanti, ma proprio tanti, auguri a tutti noi micetti! Oggi, 17 febbraio, è la giornata del gatto, un modo che avete voi umani per festeggiarci, noi creature perfette e superiori. Alcuni di noi sono fortunati e sono celebrati con molto amore tutti i giorni della loro vita, o delle sette vite, a seconda di come le sfruttano. Come me e i miei fratelli, che abbiamo vinto la lotteria delle adozioni. Ma in questo giorno lieto voglio ricordare tutti quei pelosetti che non hanno avuto la stessa nostra sorte e sono in strada al freddo, senza cibo e senza coccole. Oppure che sono in un gattile, accuditi da gentili volontari, ma alla costante ricerca di una famiglia che li possa amare per sempre. La più bella notizia di oggi sarebbe quella che moltissimi di loro abbiano realizzato il loro sogno. Come è successo a quattro micetti fantastici della colonia dove sono nato io e che sono finiti in ottime mani negli scorsi mesi: un prrr gigantesco a Prisma (ex Zecchettina), Zoom (ex Tigro), la splendida Baghera, detta Baghy (ex Moonie) e il piccolo Churro. Quello che mi rende molto orgoglioso di loro è il fatto che su quattro tre sono tutti neri! A contrastare le idee stupide che girano ancora. Ma il super vincitore di ogni lotteria delle adozioni, per mio dispiaciare (si fa per dire, andiamo d'accordo e ci vogliamo bene, come con gli altri fratelli, lo vedete dalla foto insieme a me), è Angel: nessuno l'ha voluto e lui si è piazzato da noi! L'ultimo pensiero, in questa giornata felice, va ai nostri a-mici sul ponte dell'arcobaleno, che ci guardano da lassù: per restare in tema famiglia, fatemi ricordare la mia "sorellastra" Cassiopea (stessa mamma, Jordy, ma non so chi sia stato suo papà), finita sotto le ruote di quei mostri che voi chiamate auto, e la cucciola Autumn, volata così senza un perchè. E un saluto e un grazie (perchè ho preso il posto vacante lasciato da lei... ah ah ah) a Pretty, l'adorata capobranco di questa famiglia e la fondatrice di questo blog.

lunedì 13 febbraio 2012

Voglia d'estate in anticipo


Per esorcizzare la neve e il freddo, mi sono dato alle creazioni a tema primaverile ed estivo. Non ne posso più dell'inverno e così via con perle a forma di pesce, granchi, stelle marine. E' vero, il pesce mi piace molto, soprattutto nella mia ciotola, ma anche usare le sue forme per fare una collana mi ha messo allegria. Per sfruttare tutte queste bellissime composizioni a tema marino (quelli che adoro sono i granchietti rossi!) ho usato una catena, così si vedono meglio. Devo dire che la collana è stata apprezzata molto da mio fratello, il vostro gatto con la valigia: gli fa pensare ai tropici, così l'ha voluta indossare e fare il top micio model per una volta. Non sono geloso, anche perchè io mi sono preso un complimento meraviglioso dalla mia umana: ha ammesso che senza di me che le fornisco idee creative non sarebbe così fantasiosa! In particolare
è successo per gli orecchini con la rosa viola: è un nuovo tipo di supporto e sono stato io a consigliarla di farli in questo modo, puntando la mia coda sulle perle. Anche quelli con i fiori azzurri sono un'idea mia, fanno molto primavera. Abbiamo preso le strutture alla mostra Hobby Show: l'adoro, pensavo che avrei dovuto saltare questa edizione per via della neve, ma ieri siamo riusciti a passare. Anche se mi ha deluso: era sottotono perchè il maltempo ha tenuto lontani molti creativi, come me, e mancavano alcuni stand (cercavo le perle prese ad ottobre e invece non c'era il "fornitore"). Immagino i danni e capisco che non si può riviare un evento del genere, comunque l'ho trovato snaturato con tutti quegli spettacoli di danza, la roba culinaria (solo perchè va di moda), il settore dedicato alla bellezza e i videogiochi, che per fortuna stavano in un altro spazio. Però questa era la mostra della manualità creativa, di chi come me si cimenta con hobby dove regnano sovrane la fantasia e la capacità artigianale. Meno male che c'era la mia amica fiorentina che ha alcune perle spettacolari adatte ai miei lavori, proprio come i pesciolini e i granchietti.

lunedì 30 gennaio 2012

Il re dei furbi


Siccome sono una gattina indipendente e penso con la mia testolina, detesto “cordialmente” tutti quelli che si mettono su un piedistallo, si atteggiano a guru e ti dicono come vivere. Mi danno veramente sui nervi. Purtroppo capita di incontrali spesso: a me è successo con l’ex insegnante yoga della mia umana, una che predicava bene e razzolava male, che non teneva fede ai principi della sua disciplina e si è rivelata intollerante, invidiosa, pettegola e anche razzista. Ma i suoi “danni” sono limitati a poche persone, a chi la segue da vicino e non se ne accorge in tempo. Peggio fanno quei personaggi che dall’alto della loro popolarità si sentono autorizzati a dettare legge su come bisogna vivere, cosa è meglio per me e per noi, cosa fare e cosa no. Qualche tempo fa questa pretesa ce l’avevano pure Jovanotti e Piero Pelù, si sentivano molto esempio da seguire e pontificavano a destra e a sinistra. Ora mi pare che si siano ridimensionati, entrambi. Non so i motivi (forse non vendevano più?, sono maliziosa!), so solo che in passato i due erano davvero insopportabili e adesso mi sembrano scesi dal piedistallo dove si erano messi da soli. Ma c’è uno che continua a fare il guru instancabilmente. Adriano Celentano. Per carità, è stato un grande artista negli anni Sessanta e Settanta, ha detto cose che purtroppo si sono avverate, tipo “dove una volta c’era l’erba ora c’è una città”, ha parlato di temi condivisibili come il rispetto per la natura. Però basta, profeta dei cojote dei miei fratelli, perché io essendo femmina non li ho. Mi fa davvero “ingattare” che per dire le sue banalità e i suoi silenzi in tv il pseudo profeta si becchi la bellezza di 300 mila euro a puntata al Festival di Sanremo. E ricordo, a chi fosse sfuggito il particolare, che Celentano è anche in promozione con un cd: quindi a fare l’ospite, visto che devi pubblicizzare qualcosa, ci vai gratis. E invece no, tutta una serie di manfrine ( va, non va, ha firmato, vuole la libertà di parola) di cui non ce ne può fregare di meno. Anzi, mi fanno solo infuriare. Sono solo polemichine per attirare l’attenzione su un festival morente da secoli. Mi sono accorta che il Festival non interessa più a nessuno. Hanno chiamato il “Molleggiato” con la scusa che fa audience e sono stati pronti a calarsi i pantaloni per lui, invece di investire il canone pagato con i nostri soldi in qualche cosa altro: se proprio li hai da buttar via, perché non li doni a qualche canile o gattile bisognoso? Toh, potrebbe essere un’idea per il cantante, ma dubito che il denaro non finirà nel suo portafoglio. Tutto per qualche monologo da guru su cosa dobbiamo fare noi, poveri mentecatti che non ci arriviamo da soli senza la sua guida. Il re degli ignoranti mica è scemo come noi, si porta via fior di quattrini e si fa pubblicità al cd retribuita. Tutta colpa di quei milioni di persone che lo vedranno in tv, anche solo per curiosità, per sapere cosa dirà mai uno che ha un guadagno così notevole. E fanno il suo gioco. Invece di non guardarlo più e lasciare che Celentano faccia il santone in famiglia e non più in tv. Una volta “invitò” a spegnere la tv, dubito che oggi lo rifarebbe, magari solo quando in onda non c’è lui!

lunedì 23 gennaio 2012

A Putignano, patria del Carnevale


E' arrivato il Carnevale! Già sento odore di castagnole e frappe! Però Carnevale è sinonimo anche di maschere, divertimento e carri. E dove si può scoprire tutto questo subito? A Putignano! Quello della cittadina in provincia di Bari è il carnevale più longevo d'Europa, con ben 618 edizioni sulle spalle e con una media di circa 100 mila presenze annuali. Del resto, è anche la manifestazione folkoristica e culturale del genere più lunga per durata: questa edizione è iniziata lo scorso 26 dicembre e finirà il 21 febbraio 2012. Tantissimi gli appuntamenti all'insegna del divertimento sano per tutte le età e i gusti tra sfilate di carri allegorici e gruppi mascherati, concerti, esibizioni di danze popolari, laboratori, giochi per bambini, spettacoli teatrali, degustazioni enogastronomiche, convegni, rievocazioni storiche, partite di calcio benefiche. Un menù alquanto ricco e corposo riunito nel motto: "Chi ride vive di più". Oltre all'allegria, che non manca mai, i tre punti di forza del Carnevale di Putignano sono il paesaggio, la festa e la cartapesta. L'occasione del periodo porta a conoscere un territorio splendido come la Valle d'Itria, nota per il suo passato industriale e tessile, e soprattutto, Putignano, dotata di un centro storico intatto e affascinante. La città visse un autentico splendore durante l'età della Magna Grecia, per poi passare sotto Roma e svilupparsi come centro agricolo grazie alla vicina Abbazia di Santo Stefano a Monopoli e ai monaci benedettini: proprio per causa loro finì nel mirino di Federico II di Svevia, il quale costruì un castello che fece distruggere subito dopo perchè gli abitanti, dietro consiglio dei monaci papisti, vietarono l'ingresso della città all'imperatore scomunicato. Nel 1394, durante le scorrerie dei turchi sulla costa, venne costruita una chiesa per mettere al sicuro le reliquie di Santo Stefano: si narra che proprio in occasione della processione per il trasferimento degli oggetti sacri da Monopoli a Putignano ebbero origine i festeggiamenti delle "Propaggini", manifestazione di apertura del Carnevale. Ancora oggi è questo l'evento che dà "fuoco alle polveri".
Lo scorso 17 gennaio è stato archiviato il rito dell'Annuncio che fa entrare nel vivo la manifestazione. Subito dopo sono stati presentati alla città i bozzetti dei Giganti di Carta, ovvero le spettacolari macchine (nove metri di altezza minimo per sette di larghezza e sette di lunghezza) create dai maestri cartapestai pronte a sfilare per la città. Nelle prossime settimane invece saranno protagonisti i giovedì, giorni in cui per tradizione la festa raggiungerà il culmine nel centro storico. Dopo il giovedì delle "monache" (19 gennaio), il 26 sarà quello delle "vedove", il 2 febbraio il giovedì dedicato ai "pazzi", ovvero i giovani non ancora convolati a nozze, il 9 febbraio il giovedì delle donne sposate e il 16 dello stesso mese quello dei "cornuti", cioè tutti i mariti.
Info: www.carnevalediputignano.it
in collaborazione con www.latitudinex.it